#rossoachitocca, la legge contro la violenza sugli arbitri

La politica italiana scende in campo contro la violenza sugli arbitri. Lo fa con #rossoachitocca, la legge contro la violenza sugli arbitri che arriva dall’ex ministro dello sport, Lotti (insieme ad Alfredo Trentalange). Il giorno della presentazione della legge alla Camera, Lotti ha dichiarato: “la violenza è troppo spesso al limite del codice penale. Vogliamo dire basta con forza alla violenza sugli arbitri“.

Analizziamo insieme cosa comporta questa legge nello specifico…

Niente sport per i violenti

Nel nuovo DDL (Decreto di legge) uno dei punti focali è la severità delle pene nei confronti di chi compie atti violenti. La proposta presenta l’obbligo di DASPO per i colpevoli di reati di lesioni gravi, gravissime e omicidio preterintenzionale contro gli arbitri. È una misura tristemente necessaria in quanto chiunque commetta un atto violento rischia di dover guardare ogni partita dal proprio divano per 5 anni.

Tolleranza zero

Nella nuova legge sono state inserite pesanti clausole per chi commette vari reati ai danni dei nostri colleghi. Infatti, per i reati di lesioni gravi e gravissime sono previste minimo 5 anni di sanzioni accessorie. Inoltre, in caso di omicidio preterintenzionale le pene raddoppiano, partendo dai 10 anni. Grazie a queste misure la proposta è un forte deterrente dato che i malintenzionati ora rischiano di trascorre molto tempo in prigione.

Aggravanti per i colpevoli

Un’ altra stangata per gli aggressori sono le aggravanti previste dal nuovo decreto di legge. In particolar modo sono previste aggravanti a partire da un terzo fino ad arrivare a metà della pena per i reati di lesioni gravi, gravissime e omicidio preterintenzionale sugli arbitri. Per via di ciò i colpevoli dei primi due reati rischiano rispettivamente 14 e 24 anni di reclusione. Decisamente più pesante è la punizione per i colpevoli di omicidio preterintenzionale che posso arrivare a fino a 36 anni di carcere.

Anche per lesioni semplici si va nel penale

Il decreto elimina finalmente l’improcedibilità per il reato di lesioni semplici. Cosa significa? In poche parole qualsiasi gesto violento nei confronti degli arbitri è ora reato penale. Il cambiamento è sostanziale, non solo perché il colpevole avrà la fedina sporca, ma anche perché si rischia la galera. È importante capire l’importanza di questa legge dato che si sentono troppo spesso storie di violenza su colleghi ed è cruciale conoscere i propri diritti e farli valere.

Calciatori ed arbitri, uniti per uno scopo comune

Durante la conferenza stampa alla Camera, il Presidente Trentalange ha annunciato che verrà mostrato su tutti i campi di Serie A uno striscione “Rosso a chi tocca”, con i calciatori che leggeranno un breve messaggio. Un gesto di vitale significato quello promosso dalla federazione poiché segna una collaborazione tra calciatori e arbitri verso uno scopo comune: l’eliminazione della violenza.

Matteo Liguori

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