Lunedì 10 maggio 2021, alle ore 14:00, Maria Marotta, arbitro della sezione di Sapri, entra definitivamente nella storia del movimento arbitrale italiano. Maria infatti, viene designata per dirigere il match tra Reggina e Frosinone, valido per l’ultima giornata del campionato di serie B. Una designazione che rappresenta un vero e proprio passo in avanti per la nostra associazione e non solo. Il presidente Trentalange, la cui presidenza ha portato diversi cambiamenti significativi, si è detto entusiasta. Lo stesso ha dichiarato: “Non c’è dubbio che Maria Marotta meriti questa designazione”.
La strada percorsa da Maria per arrivare in serie B
Maria Marotta nasce a San Giovanni a Piro, piccolo comune in provincia di Salerno, il 23 febbraio 1984. Da grande appassionata di calcio, si iscrive al corso arbitri a soli 16 anni. Tesserata con la sezione di Sapri, esordisce come arbitro nel 2001 nella partita di esordienti tra Policastro e Caselle. Nel 2006 debutta in Promozione e in seguito in Eccellenza, categorie che la terranno impegnata per 4 anni. Dopo aver militato nelle categorie provinciali e regionali per ben 9 anni, ottiene nel 2010 il tanto atteso passaggio alla CAI. Nel 2011 debutta in Serie D, che sarà un ottimo trampolino di lancio per una carriera in ascesa come la sua.
La nomina ad arbitro internazionale
IL 1° Gennaio 2016, a 32 anni, riceve la nomina come arbitro internazionale valido per le partite di calcio a 11 femminile. La stessa Maria Marotta in un’intervista afferma: “Sono felice di aver ottenuto questo risultato, frutto di impegno, passione e sacrificio. Oggi sarà l’inizio di un nuovo percorso. Non sarà facile, ma farò il massimo per ottenere grandi risultati anche in ambito internazionale” Esordisce nel match di qualificazione agli Europei Femminili tra Bielorussia e Slovenia.

Serie C e non solo
Nel luglio del 2018, dopo aver diretto la finale scudetto di Serie D tra Aurora Pro Patria e Vibonese, viene promossa in Serie C. Con questa storica promozione Maria diverrà la terza donna in assoluto a militare nella serie C, dopo Anna de Toni di Schio e Silvia Tea Spinelli di Terni. Debutterà il 23 settembre dello stesso anno, dirigendo la partita tra Virtus Verona e Monza, vinta dagli ospiti per 0-2. L’anno successivo figura tra gli arbitri selezionati dall’UEFA per partecipare agli Europei femminili under 19 giocati in Scozia. Il 26 Agosto del 2020, dirigerà la finale della Coppa Italia Primavera tra Hellas Verona e Fiorentina, ottenendo la definitiva consacrazione come arbitro.

B come Bestiale, una vera forza della natura.
Definire Maria Marotta, non è facile. Una donna che con impegno, sacrificio e determinazione ha lottato per arrivare all’ambito traguardo della serie B non può che essere una donna bestiale nell’accezione positiva del termine. Ci auguriamo che Maria Marotta sia l’apripista per un movimento che coinvolga sempre più le donne e le ragazze.

Consigli di vita
Di seguito un’intervista rilasciata da Maria del 2019, che può essere uno spunto interessante per molti che si approcciano a questo mondo per la prima volta.
“Mi alleno quasi tutti i giorni, sono impegnata tre weekend su quattro, e passo quello libero a guardare le partite in tv, sempre con l’occhio del direttore di gara. Spesso abbiamo i raduni, e i tornei internazionali. Mio marito Pasquale non mi ha mai ostacolato; ha uno studio di fisioterapia ed è vicesindaco di S. Giovanni a Piro, in provincia di Salerno. Ha una grande passione, la politica, e capisce la mia.”
“Arbitrare è impegnativo e non si fa per soldi, perché il rimborso spese è limitato. Lavoro in Findomestic, ho un part time, finisco le ferie già a febbraio e prendo dei permessi non retribuiti. Ma non mi pesa. Ho avuto fin qui molte soddisfazioni, non ho mai sentito di dover faticare più dei colleghi per farmi rispettare. Mi alleno con gli uomini e non mi fermo fino alla fine, non chiedo trattamenti di favore. Nessuno si è mai meravigliato di vedermi in campo, mi hanno sempre giudicato sul merito.”
“Nel gioco, le differenze di sesso si vedono; le donne sono meno veloci ma anche meno scorrette. Il calcio maschile è più mediatico, se fai un errore se ne accorgono tutti. Ma la concentrazione che serve, da parte nostra, è la stessa. Una calciatrice una volta mi ha detto con disprezzo: “Guardate, c’è un arbitro femmina”. Ecco, non capisco certi atteggiamenti mascolini, non mi piacciono. Io non rinuncio alla mia femminilità, fuori dal campo porto i tacchi, ho sempre i capelli a posto e uso lo smalto, anche se neutro. Non bisogna nascondersi, e neanche eccedere. C’è una linea sottile da mantenere, perché l’arbitraggio resta un mondo di uomini. Ma sono entusiasta e voglio andare avanti. Vivo questa esperienza divertendomi, la mia sezione è accogliente, nei momenti difficili un rifugio.”
Un piccolo aneddoto
Anche i migliori possono attraversare dei momenti difficili, ed è proprio quello che è successo a Maria nel corso di una partita di serie D. Nel corso di un’intervista Maria ha dichiarato: “Una gara che non dimenticherò mai è stata Potenza-Brindisi, con 3000 spettatori. Quando sono entrata in campo pensavo si fossero sbagliati e invece erano lì. Non volevo crederci, anche se mi sono concentrata subito sulla gara. Nel corso della partita mi sono fatta male e ho sospeso la gara per 2-3 minuti. I giocatori mi hanno soccorso e il Potenza vinceva 1-0. La gara è ripresa e al 97° ho dato un rigore al Brindisi, la squadra ospite che al momento perdeva. Sono attimi in cui un arbitro non pensa a nulla. La cosa che mi ha segnata è che io sono caduta, mi sono fatta male, sono ripartita e ho deciso di nuovo. Questa è la sintesi di un buon arbitro.”
Oltre a complimentarci con Maria per il traguardo raggiunto, ci auguriamo che questo articolo possa essere d’aiuto ai molti, che in questo periodo, si sentono stanchi e demotivati.