Un po’ di storia
L’hockey su prato è un gioco che ha origini molto antiche. Tracce di giochi con bastone e palla sono attestate presso ogni civiltà (addirittura nei geroglifici delle piramidi egizie) e nell’Europa medioevale l’hockey era assai popolare, soprattutto nelle Isole Britanniche e in Francia.
Nel 1861 nasce il primo club di hockey e si traccia il primo regolamento ufficiale di gioco.
Tra il 1863 ed il 1875 l’hockey moderno (insieme al football e al rugby) prende la sua forma definitiva in Inghilterra con la nascita della relativa federazione.
La diffusione dell’hockey in tuti i continenti è dovuta soprattutto all’espansione dell’allora impero britannico. Infatti è presente in praticamente tutte le ex colonie inglesi (i paesi del Commonwealth) ed è tra gli sport attualmente più popolari in Argentina, India, Pakistan, Australia e Nuova Zelanda, nazioni che da sempre fanno parte, assieme alle europee Germania, Paesi Bassi, Inghilterra, dei vertici dell’hockey mondiale.
Fino agli anni Settanta la disciplina è stata dominata dalle nazionali indiana e pakistana, quando ancora si giocava sui campi in erba o terra battuta. L’introduzione dei campi in erba sintetica e dei bastoni in fibra di carbonio ha invece portato alla definizione di una nuova tecnica di gioco in cui le squadre europee si sono sempre più imposte, Olanda e Germania in particolare.
Attrezzature
Il bastone (principale strumento di gioco per ciascun giocatore) ha una forma tradizionale con un manico ed una testa ricurva piatta sul suo lato sinistro, non può superare i 794 grammi di peso, ha una lunghezza media di 93 centimetri ed è composto in percentuali variabili di carbonio, fibra di vetro e kevlar. La pallina invece è composta di materiale plastico duro con 22 centimetri di diametro e pesa 150 grammi. Una delle caratteristiche che differenzia l’hockey su prato dagli sport simili col bastone (in primis hockey su rotelle o su ghiaccio) è la particolarità che la pallina può essere giocata solo con il lato piatto del bastone.
Terreno di gioco dell’hockey su prato
Nell’hockey su prato il terreno di gioco è rettangolare ed inizialmente era composto da erba o terra battuta, mentre di recente si è passati all’erba sintetica, irrorata di acqua (i cosiddetti “campi ad acqua”) e ha dimensioni di 91,40 × 55,00 metri (100 × 60 yards). Al centro dei due lati più corti ci sono 2 porte che misurano 3.66 x 2.14 metri (12 x 7 piedi), davanti alle quali sono disegnate 2 aree di tiro quasi semi-circolari di 14.63 metri (16 yards).
Un gol è valido solo se un attaccante tocca la pallina all’interno di questa area prima che varchi la linea di porta (posta davanti ai pali della porta e non “sotto” i pali come nel calcio) e non esiste l’autogol. Nell’immagine qui sotto si vedono le altre segnature utili del campo di hockey come la linea dei 23 metri (25 yards), il dischetto del rigore e la linea tratteggiata posta a 5 metri dal limite dell’area di tiro. Ai 4 angoli del campo sono poste delle bandierine.
Svolgimento della gara
Nell’hockey a 11 si affrontano 2 squadre composte da 11 giocatori che possono essere sostituiti con i 7 giocatori in panchina continuamente e senza limitazioni. Una partita è composta da 4 quarti da 15 minuti ciascuno con intervallo di 2 minuti tra il primo e secondo quarto e terzo e quarto quarto, 10 minuti invece tra secondo e terzo quarto. Il tempo di gioco è effettivo, ma viene interrotto solo per infortuni, sostituzione del portiere, concessione di un corner corto e segnatura di una rete.
Punizioni
Le punizioni che possono essere assegnate sono:
- Tiro libero: si assegna ogni volta che un fallo è commesso da un giocatore in qualsiasi parte del campo escluse le aree di tiro.
- Rimessa laterale: si effettua posizionando la pallina sulla linea laterale (per tutta la sua lunghezza) nel punto dal quale è uscita dal terreno di gioco.
- Tiro di angolo lungo: si assegna ogni volta che la pallina, inviata non volontariamente (altrimenti si assegna un corner corto) da un difensore oltre la linea di fondo. Si esegue posizionando la pallina sulla linea dei 23 metri perpendicolarmente al punto dal quale è uscita.
- Tiro di rigore: si assegna all’interno dell’area di tiro ogni volta che un difensore impedisce la sicura segnatura di una rete o commette un fallo volontario.
- Tiro di angolo corto (o corner corto): è una punizione che viene assegnata per un fallo involontario commesso da un difensore all’interno dell’area di tiro (quindi che non impedisca la sicura segnatura di una rete, condizione per la quale verrebbe assegnato un tiro di rigore) oppure per un fallo intenzionale commesso all’interno dell’area dei 23 metri da lui difesa ma fuori dall’area di tiro. L’esecuzione prevede che un attaccante cominci l’azione tirando la palla da un punto indicato sulla linea di fondo verso i suoi compagni che sono posizionati al di fuori del limite dell’area di tiro che dovranno poi tirare verso la porta. Allo stesso tempo 5 difensori (compreso il portiere) si posizionano dentro la porta o comunque dietro alla linea di fondo entro il limite dell’area di tiro (e ad almeno 5 metri dal tiratore dal fondo) e possono muoversi solo quando la pallina è stata giocata. Gli altri difensori si trovano al di là della linea di metà campo.
Altre regole riguardo le punizioni
Tutti i giocatori della squadra che difende un tiro libero o una rimessa laterale, devono tenere una distanza di almeno 5 metri dal punto di battuta. Se il tiro libero viene assegnato tra la linea tratteggiata e la linea dell’area di tiro, può non essere mantenuta la distanza minima di 5 metri in quanto la pallina deve percorrere almeno 5 metri o essere toccata da qualsiasi altro giocatore prima di poter essere inviata dentro l’area di tiro.
Ad eccezione del tiro di angolo corto e del tiro di rigore, ogni altra punizione può essere eseguita con il self-pass: questa novità introdotta nel 2008 consente a un giocatore di “auto passarsi” la pallina senza dover effettuare un passaggio a un compagno per riprendere il gioco. Questa nuova regola ha velocizzato e spettacolarizzato ulteriormente le competizioni.
Condotta di gioco
I giocatori non possono toccare la pallina con nessuna parte del loro corpo né con il lato tondo del bastone. Il contatto fisico è ridotto, infatti non possono trattenere o spintonare un avversario, non possono intimidirlo utilizzando il bastone e non possono contrastare, a meno che non siano nella posizione di poter giocare la pallina senza usare il corpo.
Non possono creare “gioco pericoloso”, ovvero non possono giocare la pallina in modo tale da indurre nell’avversario una legittima azione evasiva. É consentito sollevare la palla dal terreno di gioco ed è consentito giocarla anche sopra le spalle, rispettando sempre il limite di pericolosità.
Il portiere indossa un equipaggiamento diverso dai giocatori (che sono provvisti di parastinchi, paradenti, guanto protettivo ed eventualmente conchiglia): un casco, un corpetto protettivo, un paio di guantoni, un bastone, un paio di cosciali, un paio di soprascarpe. Un portiere vestito col suo equipaggiamento specifico, solo nella sua area di tiro può giocare la pallina con qualsiasi parte del corpo, mentre fuori può giocare la pallina solo col bastone, ma non potrà superare la propria linea dei 23 metri.
Provvedimenti disciplinari personali (cartellini)
L’arbitro ha a disposizione tre cartellini che si differenziano in forma e colore:
- sospensione temporanea 2 minuti di tempo effettivo: cartellino verde (forma triangolare)
- sospensione temporanea di 5 o 10 minuti di tempo effettivo: cartellino giallo (forma quadrata)
- espulsione definitiva: cartellino rosso (forma tonda)
Per la durata di ogni espulsione temporanea e per ogni espulsione definitiva, la squadra a cui appartiene il giocatore espulso gioca in inferiorità numerica, fino ad un minimo di 7 giocatori in campo (limite sotto il quale è prevista la sospensione della partita).
Un giocatore non può essere sanzionato con 2 cartellini verdi, ad eccezione del capitano della squadra che può rispondere sia di infrazioni personali che di infrazioni comportamentali o tecniche della propria squadra. É possibile invece sanzionare lo stesso giocatore con 2 cartellini gialli ma con l’aumento della durata della sospensione.
Gli arbitri nell’hockey su prato
In una partita di hockey su prato sono previsti 2 arbitri (ed eventualmente 1 di riserva), coadiuvati da un delegato tecnico di campo ed eventuali suoi assistenti. Ognuno dei due arbitri ha delle “aree di competenza” che si possono illustrare come in figura qui sotto
Di conseguenza ogni arbitro ha la sua area di tiro di competenza esclusiva, dove l’altro arbitro non può intervenire fischiando ma solo indicando o comunicando via radio. Sarà poi esclusiva decisione dell’arbitro di competenza concedere o meno una punizione o un corner corto o un tiro di rigore all’interno di essa. Nella restante parte di campo non c’è una reale limitazione ad intervenire per nessuno dei due arbitri: sarà loro cura organizzare al meglio la gestione delle aree di competenza (e la gestione della gara in generale) nel briefing pre-gara.
Tecnologia
Se possibile, gli arbitri sono equipaggiati con radio aperte (compreso l’arbitro di riserva). Negli eventi maggiori invece, (o dove il budget dell’organizzazione lo consente) sono supportati dal Video Umpire. Questo strumento è stato introdotto circa 15 anni fa e risulta molto utile per aiutare gli arbitri nelle decisioni in campo: la procedura è molto snella e prevede che sia le squadre (qualsiasi giocatore in campo, ma non l’allenatore o chiunque sieda in panchina) che gli arbitri (solo per situazioni di gol-no gol) possano richiederne l’intervento. L’intervento del VU può essere richiesto solo per controversie nella concessione di un corner corto o la segnatura di una rete: se la squadra che ha richiesto il suo intervento vede soddisfatta la sua richiesta può continuare ad usufruirne per il resto della partita. In caso contrario perde il diritto di chiamare in causa il VU.
La revisione dell’episodio è effettuata da un altro arbitro (denominato appunto “video umpire”) che, dopo aver preso una decisione in merito all’episodio, la comunica agli arbitri di campo e questi non hanno la possibilità di modificarla.
Shoot-outs
Nelle gare a eliminazione diretta è sempre meno frequente procedere con i canonici tempi supplementari composti da 2 tempi di 7:30 minuti: si sono ormai affermati gli shoot-outs.
Questo “rigore in movimento” vede affrontarsi un attaccante, che posiziona la pallina su un punto qualsiasi della linea dei 23 metri, e il portiere avversario che parte da dietro la linea di porta e dura in totale massimo 8 secondi ad azione. Tutti e 3 gli arbitri sono coinvolti: il secondo arbitro si posiziona dentro l’area di tiro, l’arbitro di riserva si posiziona con le spalle all’azione fuori dalla linea dei 23 metri tenendo gli occhi sul cronometro e il primo arbitro si posiziona fuori dall’area vicino al punto di battuta. L’azione inizia quando il primo arbitro fischia e si conclude o con un gol, o con un fallo dell’attaccante, o con un fallo del portiere volontario (viene assegnato un tiro di rigore) o con un fallo del portiere involontario (si ripete lo shoot-out) o col fischio del terzo arbitro dopo 8 secondi dalla battuta.
Si tirano 5 shoot-outs per squadra e se il risultato rimane in parità si va a oltranza.
Regolamento
Il regolamento di gioco si basa su 14 regole, ma ciascuna ha numerose interpretazioni; a differenza del regolamento di altri sport, queste non sono codificate nel regolamento stesso, ma sono affidate a delle linee guida internazionali presenti nell’”umpire briefing”, messo a disposizione dalla Federazione Internazionale.
Tra le regole di gioco, alcune sono particolarmente intuitive (non si può giocare la palla con mani o piedi, ad eccezione del portiere, o non si può giocare con il lato tondo del bastone), mentre altre sono molto particolari e non sempre si comprendono facilmente.
Ci sono delle situazioni dove, soprattutto per tutelare i giocatori da eventuali rischi, si applicano regole particolari; ad esempio:
- durante l’azione di “angolo corto” la palla potrà essere sollevata dal suolo a qualsiasi altezza solo con un tipo particolare di giocata (scoop o flick, che non consentono di colpire ma solo di accompagnare la palla), mentre nel caso venga colpita (con un hit appunto) potrà sollevarsi di massimo 46 centimetri (ed è per questo motivo che le porte hanno, nella parte bassa, delle tavole rigide alte appunto 46 cm);
- per evitare che i giocatori si colpiscano a vicenda con il bastone, cercando di ricevere una palla spiovente, esistono delle priorità che garantiscono la possibilità di ricevere e controllare la palla senza rischio di essere contrastati.
Nell’hockey poi, non essendo possibile segnare dall’esterno dell’area di tiro, non esistono “calci piazzati”, ma è invece favorita la regola del vantaggio e una ripartenza rapida dopo una punizione, con il “self pass”, garantendo che nessun avversario possa avvicinarsi a meno di 5 metri dal punto di battuta della punizione stessa (o, se già sono nei pressi, gli è vietato giocare o interferire con il gioco).