Gianluca AurelianoGianluca Aureliano - Conosciamo gli arbitri CAN - Roba da Arbitri

GIANLUCA AURELIANO, sezione di Bologna.

Nasce a Bologna il 29 febbraio 1980.

Arbitro della CAN B dal 2013.

Cosa fa fuori dal terreno di gioco Gianluca Aureliano

Una vita divisa tra due grandi passioni: il fischietto e la legge. Oltre alla carriera arbitrale, infatti, Gianluca Aureliano porta avanti anche quella forense, visto che è avvocato presso un noto studio legale bolognese.

La carriera da Arbitro di Gianluca Aureliano

Gianluca ha iniziato la sua avventura nel mondo arbitrale nel 1999. Dopo aver svolto il tradizionale percorso nelle categorie inferiori, nell’annata 2008-2009 è entrato nella squadra della CAN PRO. Dirige complessivamente 108 partite in Lega Pro, una gara di play-out nella stagione 2009-2010, una gara di play-off nella stagione 2010-2011, due in quella successiva e tre nell’ultima.

Nel 2013-14 è stato promosso in CAN B, esordendo nella prima giornata nella gara Empoli-Latina (3-1). In questa prima stagione in Serie B dirige 15 partite. Sempre nel 2014, nel finale della stagione, ha debuttato in Serie A dirigendo il match Catania-Atalanta (finito 2-1).

Al termine della stagione 2020-2021, la prima con le CAN riunificate, vanta 16 presenze in serie A.

Il 30 settembre 2021 l’AIA rende nota la sua nomina a Video Match Official (ufficiale di gara che svolge la funzione di VAR) della FIFA, con decorrenza dal 1º gennaio 2022.

Le conseguenze, positive e negative, di Frosinone-Entella

Qui sotto riportiamo le parole di Gianluca durante un’intervista rilasciata lo scorso maggio.

“Pochi giorni prima di questa gara era morto un arbitro della sezione di Torino, ebbe un significato emotivo su tutti noi, che scendemmo in campo col lutto al braccio. Pensavo, come tutti gli arbitri, di aver fatto un primo anno spumeggiante e fare un secondo che mi portasse in Serie A. Prima di quella partita, a Latina, dopo Latina-Livorno, l’OT Stefano Farina buttò il suo libretto degli appunti sul tavolo dello spogliatoio e mi disse: ‘Come si fa ad arbitrare così?‘. Sbagliai due rigori e due espulsioni negli ultimi minuti, ma Stefano Farina non mi fermò e mi fece arbitrare ancora. In un’altra partita un altro designatore, Cristiano Copelli, mi diede un voto molto alto.

Poi toccò a Frosinone-Entella, ero carico, forse eccessivamente. Il primo errore fu espellere Soddimo per una gomitata. Negli ultimi minuti nell’area del Frosinone, sotto la curva, vidi le braccia di un difensore che abbracciavano l’attaccante dell’Entella, lo reputai falloso. Quando lo rividi in tv mi accorsi che era leggero. La storia del pizzino non la sapevo, l’ho letta sui giornali il giorno dopo. E la giustizia sportiva ha fatto il suo corso, archiviando tutto. Era un appunto del team manager dell’Entella. Frosinone-Entella fu una gara spartiacque, perché arbitrai proprio male, prendendo il peggior voto della mia carriera arbitrale. In quel momento Stefano Farina mi sospese un mese, e io lo chiamavo spesso perché sui giornali ci furono addirittura inchieste parlamentari per ciò che avevo scritto, che aveva portato alla squalifica dell’impianto. Stefano Farina mi disse: “Finalmente stai capendo cosa vuol dire fare l’arbitro, perché fare l’arbitro vuol dire andare in campo con quelli che ti dicono contro, e quasi solo contro tutti; e secondo me da questo ne verrai rafforzato“. E devo dire che quella partita ha rappresentato il definitivo spartiacque per la mia carriera alla CAN B”.

Il VAR

Alla domanda se un arbitro inesperto può essere influenzato da uno con più carriera, Gianluca ha risposto così:

Io ho 15 gare in Serie A e più di 100 in B e proprio quando ero arbitro in cadetteria ho iniziato a fare il VAR in Serie A. E l’ho fatto in gare come Roma-Napoli con Gianluca Rocchi in campo; quando ho avuto un dubbio su un rigore l’ho chiamato al monitor. A parti invertite un arbitro inesperto si sente supportato dal collega più esperto nelle sue decisioni. Anche quando viene richiamato.

La pressione mediatica sull’operato degli arbitri

Durante l’intervista Gianluca ha sostenuto che il fatto che una testata giornalistica possa fare un titolo o un articolo è un problema di chi scrive e di chi legge. Gli arbitri non sono condizionati. Il compito dell’arbitro è lavorare sugli episodi. Il bello del calcio è vederlo in maniera naturale e non vivisezionandolo immagine per immagine.

La notizia dell’esordio in Serie A

Il telefono è squillato mentre mi trovavo a Messa in San Petronio dopo aver fatto alcune udienze in Tribunale: sicché non ho risposto. Dopo mi è arrivato un sms da Nicola Rizzoli, il quale, complimentandosi, mi diceva che se non avessi risposto a Fabio Marinelli (segretario della CAN A) mi avrebbero tolto il mio esordio a Catania!
Terminata la Messa, dopo una buona mezz’ora dalla chiamata, ho contattato Fabio, essendo già a conoscenza dell’avveramento del sogno!

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