Fabio Maresca storiaFabio Maresca - Conosciamo gli arbitri CAN - Roba da Arbitri

FABIO MARESCA, sezione di Napoli.

Nasce a Napoli il 12 aprile 1981.

Arbitro della CAN B dal 2013.

Cosa fa fuori dal terreno di gioco Fabio Maresca

Il fischietto campano fa parte del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e per qualche tempo la sua professione lo ha portato a Mestre, anche se non ha mai rinnegato la sua sezione di appartenenza.

La carriera da Arbitro

Arbitro effettivo dal 10 aprile 1997, esordisce nel Maggio dello stesso anno in una gara della categoria Esordienti nella sua città. Superato il classico iter a livello regionale, approda a livello nazionale alla CAI nella stagione sportiva 2005-2006. Dopo un anno di permanenza, durante il quale colleziona due presenze in Serie D, viene promosso definitivamente alla CAN D.

Quattro anni più tardi, nel luglio 2010, approda in Lega Pro.

Durante la stagione sportiva 2012-2013, la sua ultima a disposizione della CAN PRO, viene designato dal Commissario Stefano Farina il 21 settembre 2012 per il derby nella sua regione tra Benevento e Avellino.

Promosso nell’estate 2013 in Serie B, fa il suo esordio il 31 agosto 2013, nel match della seconda giornata, tra Virtus Lanciano e Reggina.

Al termine della stagione riesce a centrare anche l’esordio in massima serie. Il 18 maggio 2014 dirige Lazio-Bologna, gara valida per la trentottesima ed ultima giornata di Serie A 2013-2014. Con tale traguardo un arbitro della Sezione AIA di Napoli torna a dirigere una gara di Serie A dopo ben 50 anni. Ultima apparizione infatti fu quella di Gennaro Marchese nel 1964.

Il 29 maggio 2016 ritira presso la sezione di Bologna il Premio Giorgio Bernardi quale miglior arbitro debuttante nella massima serie.

Nel giugno 2016 è designato per dirigere la Finale di ritorno dei Play off di Serie B 2015-16 tra Trapani e Pescara e il 1º luglio viene promosso in CAN A.

Nella prima giornata del campionato 2017-18, invece, è entrato nella storia della serie A: è stato il primo arbitro ad assegnare un calcio di rigore attraverso l’utilizzo del VAR nella gara vinta 3-0 dalla Juventus in casa sul Cagliari, visionando al monitor e cambiando idea sul contatto in area bianconera.

Il 17 dicembre 2019 viene reso pubblico il suo inserimento nella lista degli arbitri internazionali FIFA a partire dal 2020.

Il 24 Settembre 2021 poi, diventa Presidente della Sua Sezione, andando a ricoprire l’illustre carica di Presidente della Sezione più grande della Campania.

L’importanza di Stefano Farina per Fabio Maresca

Con Stefano sono stato promosso dalla CAN D alla CAN PRO, poi alla CAN B e infine alla CAN A. L’ultima volta che l’ho visto mi disse di continuare a lavorare e a tenere duro perché nessun traguardo mi era precluso. Al fischio finale del derby di Milano, ho guardato il cielo per ringraziarlo. Riteneva infatti questa partita come la massima espressione del calcio italiano e che quindi era un onore arbitrarla.

“Un arbitro severo e un po’ presuntuoso”

Avere una forte personalità ed una grande sicurezza in sé stessi sono caratteristiche imprescindibili per un arbitro, ma spesso possono essere erroneamente interpretate come presunzione ed arroganza. Avere “spigoli” soprattutto all’inizio ti serve per dimostrare che non sei permeabile o influenzabile, poi con il tempo riesci a farti capire anche con un semplice sguardo. Credo, in ogni caso, che per essere un buon arbitro sia necessario rimanere sempre umili e sapersi mettere costantemente in discussione, infatti, quando rivedo le immagini delle mie partite sono il primo spietato critico di me stesso.

Il rapporto degli arbitri con società e tifosi

Siamo consapevoli che spesso è anche un gioco delle parti, ci dispiace quando vengono messe in dubbio la nostra professionalità e la nostra buona fede. Siamo spietati con noi stessi molto più di quanto non si pensi. Non vogliamo essere protagonisti, un arbitro deve diventarlo solo se chiamato a prendere una decisione difficile o impopolare. Certe polemiche sono strumentali e vanno al di là del singolo episodio. Sospettare che ci sia qualcosa dietro ci fa solo sorridere.

Il forte legame con la sua Napoli

La “Santarella” ed il Petraio sono i luoghi della mia vita. Una zona di Napoli che amo, riservata e silenziosa pur essendo vicinissima al centro del Vomero. Dal luogo in cui abito ho la possibilità di guardare sempre il mare e il panorama della mia città. Sono molto legato ai rumori ed ai colori che posso apprezzare da casa mia: il verde di San Martino, i suoni che provengono dal porto, persino il rumore della vicina funicolare. I giardini di San Martino sono, invece, il mio rifugio.

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