Fare delle scelte non è mai semplice. Se poi le scelte devono essere anche condivise da altre persone che sono in campo insieme a noi lo è ancora meno. Quante volte ci è capitato di non capire le reazioni in campo dei giocatori, quante volte a fine partita ci siamo chiesti perché ci si possa arrabbiare così tanto per l’assegnazione di una rimessa laterale?
Se spesso a noi arbitri capita di metterci nei panni dei giocatori, cosa pensano loro di noi?
L’obiettivo di questa rubrica è approfondire l’idea che i giocatori e tutti gli addetti ai lavori nei vari sport hanno del nostro mondo e cosa pensano di noi, oggi potremo farlo con Sebastien Frey!
IL NOSTRO PRIMO OSPITE: SEBASTIEN FREY
Ad inaugurare questa rubrica abbiamo il piacere di avere con noi come ospite Sebastién Frey, ex portiere francese che per 15 anni ha militato in Serie A. Dopo aver esordito con la maglia dell’Inter a soli 18 anni, Frey è stato uno dei migliori portieri sulla scena italiana prima con la maglia del Parma e poi con quella della Fiorentina con cui ha raggiunto nel 2010 gli ottavi di finale di Champions League.
Ecco a voi l’intervista!
Ti ricordi la prima partita che hai giocato diretta da un vero arbitro? Cosa hai pensato di quella figura?
“Nelle prime partite da professionista avevo 17 anni. Ero molto timoroso nei confronti dell’arbitro e a quell’età li non devi metterti a parlare con l’arbitro”.
Cos’è per te un arbitro?
“Per me l’arbitro è il capo orchestra. Ha il potere di gestire nel bene oppure nel male una partita”.
Ti è mai capitato di fare l’arbitro in una partita?
“No, sinceramente non mi mai capitato, anche se immagino sia un compito molto difficile da svolgere”.
Insieme ai tuoi compagni e al mister, guardavate mai le designazioni arbitrali prima di una partita?
“Assolutamente si, perché a volte si creano dei precedenti con certi arbitri”.
Quale era l’arbitro più temuto quando giocavi in Italia?
“Temuto? Il più rispettato sicuramente è stato Collina“.
In quale arbitro ti riconoscevi di più?
“Per i modi di fare in campo mi riconoscevo molto in Collina e Maggiani”.
Quali sono le vostre sensazioni in campo quando un arbitro sbaglia?
“L’arbitro più bravo è quello che non fa perdere la testa ai giocatori durante la partita. Quando l’arbitro sbaglia in “buona fede” può esserci rabbia, ma quella passa subito perché siamo in una competizione. Ma quando vediamo che non è così, in queste occasioni spesso veniamo ammoniti”.
Cosa ne pensi dell’introduzione del VAR?
“Il VAR potrebbe aiutare molto di più gli arbitri se solo lo usassero in maniera più costante”.
Una regola che prenderesti da un altro sport?
“Come fanno nel rugby, introdurrei nel calcio il terzo tempo”.
Cos’è per te il Fair Play?
“Il fair play è importantissimo nel calcio come negli altri sport. E’ importante per i giocatori, ma lo è anche per gli arbitri. Purtroppo negli ultimi anni in cui ho giocato ho trovato meno dialogo e molta più arroganza da parte di certi arbitri”.
Il cartellino rosso che non avresti voluto prendere?
“Cartellini rossi ne ho presi pochi e quasi sempre per fallo da ultimo uomo, quindi non rimpiango nulla”.
Come potrebbero le squadre e le società aiutare gli arbitri quando scendono in campo?
“Prima di tutto bisogna che vogliano essere aiutati e questo deve accadere tramite una migliore comunicazione”.
Ringraziamo ancora Sebastien Frey per il tempo dedicatoci. E a te chi piacerebbe fosse il nostro prossimo ospite, hai domande da suggerire? Faccelo sapere con un commento!