Coraggio, forza di volontà ed una bella manciata di curiosità sono senza dubbio gli ingredienti segreti per intraprendere una gloriosa carriera arbitrale. Quali sono però i primi passi concreti da compiere per riuscire ad ottenere la tessera federale, diventando ufficialmente un arbitro?
In questo articolo, vi guideremo in un viaggio immaginario, dove scoprirete passo passo tutte le caratteristiche necessarie e tutti i benefici che si ottengono diventando direttori di gara.
Rompere il ghiaccio, fidandosi
Inizialmente, il primo grande passo da compiere sarà ascoltarsi. E’ una caratteristica fondamentale che dovrà accompagnarci sempre, soprattutto quando in futuro scenderemo in campo.
Inoltre è molto importante seguire le proprie idee, i propri sogni, i pensieri nella nostra testa.
Dopo aver appreso la notizia che il prossimo mese inizierà un nuovo corso arbitri, non state più nella pelle, perché amate il calcio e perché finalmente desiderate buttarvi totalmente in una nuova esperienza. All’inizio un po’ di timore e po’ di inesperienza saranno i vostri maggiori avversari, ma andate oltre. Continuate ad informarvi.
Dopo settimane convulse, però, in cui i vostri pensieri sono fermi esclusivamente nel voler indossare la maglia dell’associazione correndo e fischiando su un terreno di gioco, decidete finalmente che nulla vi fermerà. Da adesso in poi si fa sul serio.
La sezione ed il Corso Arbitri
Ogni arbitro possiede una sezione d’appartenenza, dove crescerà a livello tecnico, professionale ma anche umano.
Proprio per questa ragione, inizialmente, bisogna cercare e trovare quale tra esse è la più vicina rispetto la propria abitazione. Attualmente, sul territorio italiano sono presenti ben 207 sezioni; una in ciascun capoluogo di provincia e molte altre in centri urbani confinanti. La gamma di scelta come avrete ben capito è ampia. Una volta trovata quale tra queste è obiettivamente quella più comoda, cercate di mettervi in contatto tramite un numero di telefono, il sito internet oppure la pagina social, per lasciare i propri dati e per fissare sul calendario la data d’inizio del corso d’arbitro.
Ma come funziona esattamente quest’ultimo? L’unica vera e propria regola si concentra su una questione anagrafica. Infatti, i candidati per iscriversi devono possedere un’età compresa tra i 14 ed i 40 anni (grazie alle nuove modifiche). Per il resto è necessaria tanta voglia d’imparare e di mettersi in gioco.
Il corso ha una cadenza settimanale, con appuntamenti che variano in base alla discrezione della sezione, dove un esperto associato guiderà gli aspiranti arbitri fino all’esame finale. Si studieranno passo a passo le 17 regole grazie all’aiuto anche di filmati e di quiz.
Per quanto riguarda l’aspetto prettamente economico, non vi è alcun tipo di costo d’iscrizione. Allo stesso tempo però, essendo un’associazione, esiste una quota associativa da versare nelle casse della propria sezione in forma annuale, ad un costo accessibile.
L’esame finale
Al termine delle lezioni, una squadra di dirigenti associati, farà visita alla sezione. Quest’ultimi proporranno agli aspiranti fischietti un quiz scritto, molto simile a quelli già svolti durante il corso, e alcune domande orali per simulare delle situazioni di gioco. La prova non ha la finalità di mettere in difficoltà nessuno, ma contrariamente, ha l’obiettivo di risaltare lo studio e l’impegno dei mesi appena conclusi, ufficializzando il grande traguardo appena raggiunto.
E una volta diventato arbitro?
Superato l’esame, si entra a far parte ufficialmente di una grande famiglia: l’Associazione Italiana Arbitri.
Adesso, la voglia di incominciare è reale e concreta. Infatti, dopo poche settimane si aspetta la prima designazione, dove l’emozione raggiungerà picchi elevati.
Grazie ad una piattaforma chiamata Sinfonia4You, tutti i dati della partita, come orario, luogo e data saranno a disposizione per preparare al meglio la trasferta. L’esordio è un giorno davvero particolare ed è un avvenimento che rimarrà per sempre impresso nei propri ricordi. Per questa ragione, durante la prima partita in assoluto di ogni arbitro, ci sarà un tutor che accompagnerà il direttore di gara, prima, durante e dopo il match, per spiegare e chiarire nei migliori dei modi tutte quelle situazioni dubbie.
Vi starete chiedendo giustamente, ma per quanto riguarda la divisa e tutto il materiale necessario per arbitrare, come funziona? Ogni sezione è incaricata di fornire il completo di gara annualmente, oltre che i cartellini ed il fischietto. Sono gli oggetti che ci contraddistinguono maggiormente e per questo motivo è giusto trattarli con parsimonia e rispetto.
Dal primo match in avanti, inizierà la scalata arbitrale, che vedrà come protagoniste il proprio percorso di crescita e le promozioni in categorie superiori. Quest’ultime si basano sulle votazioni di osservatori e organi tecnici, i quali valuteranno la prestazione con un voto compreso tra 8.20 e 8.70. Momenti difficili saranno all’ordine del giorno, ma saranno, allo stesso tempo, beni preziosi per valorizzare la bellezza del ruolo.
Benefici di essere direttore di gara
L’abbiamo già detto, ma è giusto ribadirlo. Entrare a far parte di una grande famiglia, incontrando durante il tragitto amici pronti a sostenerti qualunque sia la ragione, potrebbe essere l’elemento sufficiente per convincere chiunque a diventare arbitro. In realtà, i benefici sono molteplici. Scopriamo insieme i principali.
Essere arbitro significa, senza ombra di dubbio, essere uno sportivo. Tenersi in forma con un allenamento costante è fondamentale, in primo luogo, per la propria persona e successivamente per migliorare le performances in campo. Su questa tematica, ogni sezione possiede un polo atletico, dove potersi allenare e confrontare insieme ad altri arbitri, creando una vera e propria squadra. Crescere in gruppo è sempre un vantaggio.
Grazie alla tessere federale, poi, ogni associato possiede il diritto di entrare gratuitamente in ogni stadio Italiano. Per intenderci, dal campo comunale sotto casa per vedere l’amico che gioca in seconda categoria, fino a San Siro ed i maggiori impianti nazionali.
Per ogni gara arbitrata, inoltre, ciascun arbitro riceve un rimborso spese adeguato in base alla distanza percorsa. Più lontana sarà la trasferta e maggiore sarà la somma rimborsata. E’ inutile giraci intorno: ricevere qualcosina per inseguire una passione è piacevole.
Iniziate a fischiare anche voi
La paura è dettata dall’ignoto. Molte volte ciò che non conosciamo crea disagio. Non abbiate paura di provarci. L’associazione vi aspetta, con la consapevolezza di farvi innamorare.
E se hai qualche dubbio o qualche curiosità, non esitare a scriverci!