Turpin scandaloClement Turpin e il furto di identità - Roba da Arbitri

Non tutti forse sono a conoscenza della rocambolesca vicenda di cui è stato protagonista il collega francese. E’ nel 2019 che Clement Turpin si trova, a sua insaputa, immischiato nel giro del narcotraffico.

Questa è la storia di Clement Turpin e il furto di identità…

“Galeotta” fu quella Renault

Secondo “L’Equipe” tutto parte da una macchina. All’arbitro francese risultava infatti intestato un veicolo sospetto. Si tratta di una Renault Laguna grigia che si muove costantemente nelle zone del confine con il Belgio. La polizia inizia le indagini e riesce finalmente a mettere le mani sul veicolo. E’ una scena da film: kalashnikov, pistole, droga, un milione di euro in contanti e, un po’ alla Scarface, un lanciarazzi. Ovviamente Turpin non ha nessun legame con i responsabili dei crimini ed è caduto vittima di un assurdo furto di identità. Ci sono voluti due anni (la polizia inizia a lavorare al caso nel 2017) ma a fine 2019 l’incubo è finalmente terminato per l’internazionale.

La reazione di Turpin

Il nostro collega, dopo l’inchiesta dell’Equipe che ha portato allla luce il caso, ha immediatamente preso le distanze dai malviventi. Ironia della sorte il 39enne nella vita fa il giurista, nulla di più lontano dai loschi figuri che hanno commesso il crimine. Per fortuna la vicenda si è risolta nel migliore dei modi. Turpin ora ha molti pensieri in meno e qualche aneddoto in più da raccontare a cena con gli amici.

E tu eri a conoscenza della storia di Clement Turpin e il furto di identità?

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Matteo Liguori
Roba da arbitri

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