SZYMON MARCINIAK, Polonia.
Nasce a Płock il 7 gennaio 1981.
Arbitro FIFA dal 2011.
La carriera da Arbitro
Arbitro nella massima serie polacca dal 2008, Marciniak entra a far parte delle liste FIFA dal 2011.
Nell’ottobre del 2012 fa il suo esordio nella fase a gironi della UEFA Europa League, e circa un anno e mezzo dopo, nel marzo 2014, arriva a dirigere un ottavo di finale della stessa competizione.
Ha diretto diverse partite tra nazionali giovanili, valide per la qualificazione agli europei di categoria, ed inoltre alcune partite di qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014.
Nel settembre 2014, viene ufficializzato anche il suo debutto nella fase a gironi della UEFA Champions League; arbitra infatti il match della prima giornata tra Juventus e Malmö.
Nel 2015 è selezionato dall’UEFA in vista del Campionato europeo di calcio Under-21 2015. Viene designato, dopo due apparizioni nella fase a gironi, per la finale tra Svezia e Portogallo, il 30 giugno 2015 allo stadio Eden Aréna di Praga.
Il 15 dicembre 2015 viene ufficialmente selezionato per EURO 2016.
Nell’aprile 2016 riceve per la prima volta la designazione per una semifinale di Europa League, nell’occasione la sfida tra Shaktar e Siviglia.
Agli europei di Francia 2016 il fischietto polacco dirige due gare della fase a gironi, e successivamente un ottavo di finale, quest’ultimo tra Germania e Slovacchia.
Nell’aprile 2017 la FIFA lo convoca al Mondiale Under 20, in programma tra maggio e giugno 2017 in Corea del Sud.
Nel novembre 2017 è designato dalla FIFA per dirigere un play off UEFA valido per l’accesso ai mondiali di Russia 2018, nello specifico la gara di ritorno tra Irlanda e Danimarca.
Il 29 marzo 2018 viene selezionato ufficialmente dalla FIFA per i mondiali di Russia 2018.
Il 7 maggio 2018 l’UEFA comunica la sua designazione in qualità di IV ufficiale della finale di Europa League, in programma il 16 maggio 2018 presso il Parc Olympique Lyonnais di Lione tra Olympique Marsiglia e Atletico Madrid.
Ai mondiali di Russia, il polacco dirige due gare della fase a gironi (Argentina-Islanda e Germania-Svezia) prima di terminare la propria esperienza.
Il 27 aprile 2022 arbitra la semifinale di andata di Champions League tra Liverpool e Villarreal.
Germania – Italia a EURO 2016
Ricorderò a lungo quel torneo; era così imprevedibile che chiunque può battere chiunque. Ero davvero affascinato dal gioco. Ricordiamo tutti Germania – Italia, 120 minuti più tiri di rigore. Alla fine ha vinto la Germania e gli italiani sono caduti nella disperazione. Mi sono fermato all’ingresso del tunnel che porta agli spogliatoi e ho guardato i giocatori dall’Italia, che erano a pezzi. L’ultimo ad arrivare fu Giorgio Chiellini. Mi è passato accanto, ma poi si è voltato, si è gettato tra le mie braccia e si è messo a piangere. All’inizio non sapevo bene come dovevo comportarmi, ma presi una posa neutra e lo consolai umanamente. È stato un momento che ricorderò a lungo, perché mi sono reso conto di quanto entusiasmo abbia accompagnato i giocatori in un torneo di questa importanza.
Il rapporto con i media
Inizialmente evitavo le interviste, per me era difficile, non volevo rilasciare troppe dichiarazioni. Poi il nostro presidente Przesmycki e il presidente Boniek mi hanno spiegato che la mia attività nei media può essere un impulso positivo per i giovani. Da qui la storia di cosa significa arbitrare, quanto sforzo è richiesto, consentendo così l’accesso alla telecamera nel nostro spogliatoio. Ho preferito parlare attraverso il mio fischio in campo, ma le persone più anziane e più sagge mi hanno convinto che avrei potuto aiutare a migliorare l’immagine della comunità arbitrale polacca.
Nella mia zona di casa, Plock, c’è stata carenza di arbitri per molto tempo e ora abbiamo un surplus. In ogni incontro con i giovani, come durante una lezione alla Warsaw School of Economics, dico sempre che non tutti devono essere Lewandowski o Krychowiak per affermarsi ad alti livelli nel mondo del calcio. Anche l’arbitraggio è un modo interessante per farlo. Sempre più ragazzi giovani hanno deciso di seguire i miei consigli e questo mi ha fatto provare una grandissima soddisfazione personale.
Il Marciniak calciatore
Ero ambizioso, volevo vincere e rendevo molto difficile la vita agli arbitri. Mi lamentavo continuamente. Ma poi in una partita l’arbitro mi ha espulso. Non ero d’accordo con la sua decisione, ovviamente, e gli ho fatto sapere esattamente cosa ne pensavo. Dopo la partita, gli ho detto che era uno dei peggiori arbitri che avessi mai visto. Mi ha risposto: “Se pensi che sia così facile, prova a farlo”. Così ho fatto. Mi sono iscritto al corso arbitri, e il resto è storia. Con l’arbitro di quella gara siamo diventati grandi amici e colleghi. Scherziamo spesso su com’ero da giocatore, e quando sono diventato un arbitro internazionale, mi ha accompagnato come quarto ufficiale in una partita di qualificazione Under 21. E gli ho sempre detto che aveva preso la decisione giusta quando mi ha mandato via!
La rinuncia obbligata a EURO 2020
La decisione è stata presa all’inizio di aprile dopo i miei ultimi esami medici. Tuttavia, ho ricevuto una telefonata da Roberto Rosetti, che è il capo arbitro della UEFA, pochi giorni prima dell’annuncio ufficiale della lista. Ci conosciamo da molti anni e sapevo che era una decisione difficile per lui e gli dispiaceva umanamente. Come squadra, abbiamo una vasta esperienza nei tornei e saremmo utili, ma questa è la vita di un atleta.