ISTVAN KOVACS, Romania.
Nasce a Carei il 16 settembre 1984.
Arbitro FIFA dal 2010.
La scelta di diventare arbitro
Ho giocato a calcio fino a 19 anni e, una volta smesso, volevo rimanere nel mondo del calcio. È stato mio padre ad invogliarmi a provare l’esperienza da arbitro. Per cinque anni ho giocato e arbitrato contemporaneamente. Se non fossi diventato un arbitro professionista, avrei comunque cercato il mio posto nel mondo calcistico. Dato che mio padre era calciatore e allenatore, probabilmente avrei seguito la sua strada.
La prima partita arbitrata
Me la ricordo perfettamente. La mia prima partita è stata Voința Lazuri – Unirea Pișcolț, del campionato provinciale di Satu-Mare, quando avevo 15 anni. È stata una partita molto difficile, terminata con il punteggio di 1-1.
Gestire la pressione
Provo sempre un grande senso di responsabilità verso chi mi ha designato e voglio essere sempre all’altezza delle aspettative. Quando ricevi una designazione per una partita internazionale importante, significa che hai conquistato la fiducia dei tuoi superiori. E quando le tribune sono piene è una gioia ancora più grande, perché il calcio è stato fatto per gli spettatori e i tifosi sanno creare un’atmosfera fantastica.
Sono stato in quasi tutti i paesi d’Europa ad arbitrare gare internazionali e posso dire che uno dei paesi che mi piace di più è la Spagna. Riguardo alla città più bella che ho visitato, sicuramente San Pietroburgo.
Gli arbitri a cui si ispira
All’inizio mi piaceva molto Şandor Puhl, poi è arrivato Pierluigi Collina. Più tardi abbiamo vissuto l’epoca di due pesi massimi dell’arbitraggio mondiale, Anders Frisk e Markus Merk, per arrivare a Massimo Busacca, Roberto Rosetti e Milorad Mazic.
Le persone importanti nella sua carriera
Ho una lista lunghissima di persone, a cominciare da mio padre e mia madre perché mi hanno sempre supportato nei momenti difficili. C’è una persona, Stefan Szilagyi, davvero importante per me in quanto è il presidente della federazione calcistica locale della regione a cui appartengo, lui mi ha aperto le prime porte.
L’ex arbitro rumeno Cristian Balaj è stato una persona che mi ha dato consigli quando avevo tra i 22 ei 26 anni.
Ma l’impatto più grande su di me è stato quello di Kyros Vassaras, che mi ha insegnato molte cose, il suo modo di pensare alle varie situazioni calcistiche e le sue presentazioni ai seminari mi hanno reso un arbitro migliore con gli anni e per questo gli sono molto grato.
Due momenti speciali
Il primo momento speciale è stato a dicembre 2019, quando ho ricevuto la notizia di essere stato promosso nella categoria ELITE UEFA, la più importante categoria arbitrale.
Il secondo è sicuramente la convocazione, e poi il debutto, ad EURO 2020.
Un episodio negativo
C’è un momento che vorrei cancellare dalla mia carriera, quando ho usato parole inappropriate nei confronti di Florinel Coman durante una gara nazionale. Ho riconosciuto e ammesso il mio errore, mi sono scusato. Chiunque può sbagliare. Ma è stato un episodio unico nella mia carriera, mai accaduto prima, mai più accaduto e mai più accadrà.
Selfie e autografi durante l’intervallo
Durante la partita CS Mioveni – FC Botoșani di Liga 1 rumena, alcuni giovani tifosi, con sciarpe, magliette e quaderni, hanno fatto la fila in tribuna per farsi un autografo o un selfie con Kovacs.
Istvan ha trascorso più di 5 dei 15 minuti dell’intervallo firmando autografi per i bambini.
Le attività preferite nel tempo libero
Mi piace giocare a tennis e a calcio, e viaggiare molto. Sono stato molte volte in vacanza in Italia; Milano, Roma, Firenze, Pisa, Venezia sono città bellissime!