Byron Moreno, bastano undici lettere per far scendere a tutti noi italiani un brivido lungo la schiena. In molti lo ritengono il carnefice degli azzurri nel mondiale del 2002. Recentemente l’ecuadoriano è tornato a parlare di quella partita alla Gazzetta. Si sarà pentito? Sarà tornato sui suoi passi?
Scopriamo in questo articolo come Byron Moreno torna a parlare di Italia-Corea del 2002…
Byron Moreno passione showman
A vent’anni da quella famosa gara Byron Moreno è tornato a vivere nel suo paese, l’Ecuador, dove conduce con grande successo una trasmissione di analisi su episodi arbitrali controversi. L’ormai ex collega ha rivelato che presto nel suo programma parlerà anche di calcio italiano e si è espresso sulla recente disfatta subita contro la Macedonia del Nord dicendosi dispiaciuto. Moreno ha sfruttato l’occasione dell’intervista per togliersi qualche sassolino dalla scarpa dicendo di avere la “coscienza pulita” riguardo quella partita.
Moreno poliedrico: Arbitro e C.T.
“Il primo giallo su Totti è giusto, nessuna mia decisione ha influito sul risultato della partita”. Così parla Moreno in maniera perentoria agli inviati della Gazzetta. Poco dopo il fischietto ecuadoriano torna a parlare del “pupone” giustificando anche il secondo cartellino. “Totti inciampa e cade provando a simulare un fallo, il regolamento prevede l’ammonizione”. E ancora “Totti sa che il secondo fallo è giusto, non ha nemmeno protestato”. Nonostante ciò Moreno è una persona umile e ammette un proprio errore: “Sun-hon Hwang falcia Zambrotta al 72′. Tornassi indietro darei rosso al coreano”. Il collega però ci tiene a tranquillizzarci: “Non ho mai voluto favorire o penalizzare una delle due squadre”. E allora il gol annulato a Tommasi? Semplice, colpa dell’assistente Ratallino che ha sbagliato a ravvisare il fuorigioco.
Gli intervistatori della Gazzetta hanno inoltre involontariamente rivelato al mondo un talento nascosto di Byron Moreno. L’ecuadoriano ha infatti criticato la scelta di Trapattoni di mettere Gattuso per Del Piero.
“Mi darei un 8.5”
“Questa gara è tra le top 3 che ho arbitrato. Mi assegno un 8.5.” I voti, si sa, non sono mai oggettivi, ma siamo sicuri che i calciatori di quella partita darebbero una valutazione diversa all’operato di Moreno. L’ex fischietto poi continua precisando: “La FIFA non mi ha radiato, sono stato io ad andarmene. A dicembre del 2002 sono stato dichiarato innocente.” Nessun passo indietro, dunque, per il fischietto più odiato d’Italia che nel suo paese è un vero e proprio VIP.
La scuola di arbitri Byron Moreno
Nonostante la sua vita travagliata e l’arresto per traffico di eroina negli Stati Uniti. In patria Moreno è un idolo. Non bisogna sorprendersi se per le strade di Quito la gente lo ferma per chiedere foto e autografi. Oltre al programma TV, Moreno dirige anche un’accademia di arbitri e chissà che non sentiremo ancora parlare dell’ecuadoriano.
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Matteo Liguori
Roba da arbitri