Analisi stagione arbitrale Serie A e B-min

Ad 8 giornate dalla conclusione del campionato di Serie B e a 10 dalla conclusione di quello di Serie A arriva la pausa per le nazionali.
E’ il momento di fare un’analisi sulla stagione degli Arbitri e su ciò che è successo dal 25 settembre ad oggi, provando magari a fare qualche previsione per il finale di stagione.

Precisazione iniziale: se per la serie A è facile analizzare le prestazioni e i numeri degli arbitri, in B l’analisi non è così immediata. Questa differenza è data dal fatto che in A esce chi sta facendo bene, mentre in B un arbitro può avere poche presenze per due motivi:

  1. Oggettivamente sta vivendo una stagione, o una parte di stagione, non troppo positiva.
  2. Sta offrendo super prestazioni tanto da essere un habitué della A.

Statistiche e numeri

Partiamo con un po’ di numeri di questo campionato.

I due arbitri con più presenze in Serie B sono Francesco Meraviglia di Pistoia e Alberto Santoro di Messina. Entrambi al primo anno in CAN, entrambi a 11 presenze.

L’arbitro con solo una presenza in cadetteria è colui che è stato premiato come miglior arbitro la scorsa settimana dell’anno al Gran Galà del calcio; stiamo parlando di Daniele Orsato di Schio.

In Serie A Marco Di Bello di Brindisi è l’arbitro con più presenze, 14 fino ad oggi, seguito da Daniele Doveri di Roma 1 e Maurizio Mariani di Aprilia entrambi a 13.

Sono invece 6 gli arbitri che non hanno trovato spazio in Serie A in questa stagione. Sono 3 dei 5 primi anno, Matteo Gariglio di Pinerolo, Francesco Meraviglia di Pistoia e Daniele Paterna di Teramo più Daniel Amabile di Vicenza, Lorenzo Illuzzi di Molfetta e Ivan Robilotta di Sala Consilina.

Le espulsioni comminate ad oggi in B sono 83. In serie A sono state solo 46. Ma questo non vuol dire che in B gli arbitri siano più “severi“, anche perché gli arbitri di B sono gli stessi che dirigono in A. Questo fatto è dato in gran parte dall’assenza della VAR in serie B; senza la tecnologia i calciatori sanno che possono permettersi qualcosa in più rispetto alla serie A.

I rigori assegnati sono stati anch’essi 83. Tanti o pochi, questo lo vedremo a fine campionato. La proiezione di 105 rigori a fine stagione è forse un po’ troppo elevata, ma anche qui, come per le espulsioni, la causa principale è da ricercarsi nella mancanza della VAR, fatto che non permette di andare a rivedere le azioni dubbie.

In serie A, con due giornate in meno giocate, i rigori sono già 101. La scorsa stagione furono, a fine campionato, 183. Come molti si ricorderanno ci furono molte polemiche sul numero di rigori assegnati in Italia rispetto agli altri paesi europei. Quest’anno la proiezione è di 137 rigori a fine stagione, decisamente meno del 2019/20; questo vuol dire che le disposizioni date dal designatore Rizzoli sono state nella direzione di ciò che vuole il calcio.

Assistenti arbitrali

Piccolo spazio dedicato agli assistenti. In Serie A ha più presenze di tutti Alessandro Giallatini di Roma 2, assistente di Orsato in finale di Champions League lo scorso agosto; sono 14 le presenze dell’assistente romano. Dei primi anno hanno debuttato in 3: Gaetano Massara di Reggio Calabria, Davide Moro di Schio e Marco Della Croce di Rimini. Non hanno ancora debutato invece Francesca Di Monte di Chieti, Gabriele Nuzzi di Valdarno, Marco Trinchieri di Milano e Daisuke Emanuele Yoshikawa di Roma 1.
In Serie B l’assistente con più presenze, precisamente 16, è Marco Della Croce di Rimini.
Quest’anno il compito degli assistenti è davvero molto difficile, anche più degli arbitri, questo perché dalla Serie A alla B e viceversa cambia completamente il modo di approcciarsi ad una gara. Il riferimento è al timing delle segnalazioni che devono fare gli assistenti soprattutto sul fuorigioco; in A, con la VAR, gli assistenti devono attendere la fine dell’azione prima di segnalare, mentre in B la segnalazione deve avvenire subito e inoltre nessuno può correggere un eventuale errore.

La nostra analisi sulla stagione degli Arbitri

Da quest’anno, con la riunificazione della CAN A e della CAN B, i 48 arbitri a disposizione di Rizzoli possono dirigere gare sia in A che in B.

E’ evidente, e anche normale, come ci siano arbitri che hanno tratto giovamento dalla riunificazione delle CAN e altri che hanno un po’ perso.

Tra coloro che al momento ne hanno guadagnato potremmo fare sicuramente 3 nomi: Gianluca Manganiello, Giovanni Ayroldi e Valerio Marini.  Sono tre arbitri con tre storie e con passati molto diversi tra loro ma che meritano di essere analizzati più a fondo.

Iniziamo da Gianluca Manganiello, protagonista lo scorso anno di una stagione non troppo brillante, che lo aveva proiettato davvero in fondo nelle considerazioni di Nicola Rizzoli. In questa stagione, che si è sviluppata su un binario molto positivo, Gianluca ha avuto la possibilità di ripartire dalla Serie B e ricostruire una fiducia che sembrava ai minimi termini.

Giovanni Ayroldi è l’arbitro più giovane della CAN (classe 1991), e senza riunificazione sarebbe al secondo anno CAN B. Nel passato, un arbitro al secondo anno in CAN B poteva avere, nella migliore delle ipotesi, 3/4 presenze in Serie A. Invece ad oggi Giovanni ha già 8 presenze (6 in questa stagione), e la stagione non è ancora terminata. Il futuro sembra essere davvero roseo per lui, ma anche il presente ci sentiamo di dire che non sia poi così male..

Valerio Marini: un nome che a chi non è molto informato sugli arbitri CAN dirà poco. Fino allo scorso anno, l’arbitro romano era uno dei nomi sempre in bilico a fine stagione; non perché fornisse prestazioni negative, ma perché era “uno dei tanti”, e nemmeno particolarmente futuribile, nella baldoria della CAN B.
Da quest’anno le cose sono ben diverse. Dopo 28 giornate Valerio ha già 5 presenze in A, e l’ultima in una partita, Sassuolo-Napoli, di seconda fascia tendente alla prima.

C’è anche chi per adesso ha un po’ perso da questa riunificazione; i nomi che possiamo fare sono Eugenio Abbattista e Antonio Giua. Ma il discorso su questi due arbitri è molto ampio.

Eugenio ha solo 2 presenze in A, che fino allo scorso anno erano il numero di un CAN B molto importante. Ma due presenze con la CAN riunificata significano scarsa considerazione per i match di A. Probabilmente l’AIA ha necessità di puntare sui giovani e delega agli arbitri più esperti come Abbattista i match più tesi e sentiti di B, o forse è soltanto una stagione non al top, e magari dal prossimo anno spiccherà il volo verso un impiego più costante in Serie A, come hanno fatto diversi ex CAN B.

Antonio merita un discorso ancora più approfondito e ragionato. E’ un classe 88, al quarto anno dalla sua promozione in CAN B. Ha fatto una stagione intera, la scorsa, da CAN A, in cui ha raccolto solo 14 presenze nella massima serie. Questa è sicuramente una stagione difficile per lui, condizionata anche da problemi fisici all’inizio dell’anno. Ha solo 4 presenze in A e 8 in B; sono numeri da CAN B effettivo. Rizzoli sembra che lo voglia utilizzare solo in Serie B, e probabilmente lo fa per fargli ritrovare una condizione mentale che ad oggi sembra non essere da arbitro pronto per la Serie A. Ma Giua ha tutte le qualità per emergere, e siamo sicuri che dalla prossima stagione ritornerà il grande talento che in tanti avevano visto nei primi due anni in CAN B.

Qualche previsione per il futuro

Questa stagione è stato fatto un grande passo in avanti per quanto riguarda la creazione di un gruppo più ampio possibile di arbitri che potessero dirigere i big match del campionato di Serie A. Si sono inseriti in maniera eccellente due arbitri internazionali, Marco Di Bello di Brindisi e Maurizio Mariani di Aprilia, che sono alla loro miglior stagione di Serie A in carriera.

Rizzoli avrà, in quest’ultima parte della stagione, e anche nella prossima, l’obiettivo di reinserire nel gruppo appena citato due/tre arbitri che non hanno reso secondo le aspettative: Michael Fabbri di Ravenna e Davide Massa di Imperia, che stanno passando una stagione davvero difficile. Il terzo è Massimiliano Irrati di Pistoia, potenzialmente in questo gruppo, ma sul quale da quattro anni pende sempre lo stesso discorso: il troppo impiego da VAR lo porterà a dirigere sempre meno gare importanti? Su questo discorso ci sono due filoni di pensiero; Rizzoli sembra voglia rinunciare un po’ alle sue qualità in campo, anche perché sa benissimo che Massimiliano è il miglior VAR del mondo.

Nel gruppo per i big match potrebbero essere inseriti a breve diversi arbitri non internazionali come Federico La Penna di Roma 1, Luca Pairetto di Nichelino e Fabrizio Pasqua di Tivoli, arbitri che in questa stagione hanno avuto possibilità di mettersi in mostra in gare più importanti rispetto agli scorsi anni. Infatti, Federico ha diretto Juventus-Fiorentina, Luca Genoa-Sampdoria e Fabrizio Milan-Napoli.

Per quanto riguarda gli esordi in Serie A, molto probabilmente il prossimo arbitro sarà uno tra Daniele Paterna e Matteo Gariglio; sembra essere leggermente più indietro invece Francesco Meraviglia di Pistoia, anche a causa di problemi fisici ad inizio stagione che lo hanno rallentato.
Tra i secondi anno mancano ancora Daniel Amabile di Vicenza, che ha debuttato lo scorso anno all’ultima giornata ma questa stagione è ancora a zero presenze in A, e Ivan Robilotta di Sala Consilina che attende ancora il debutto assoluto in carriera. Entrambi potrebbero ottenere l’esordio in A ma è evidente che siano in un gruppo che è poco nelle grazie del designatore, così come Lorenzo Illuzzi di Molfetta, anche lui a secco di presenze nella massima serie. Vedremo nelle prossime setimane se riusciranno a trovare spazio anche loro.

Conclusioni

È tutto per questa analisi dei campionati di Serie A e B.
Come pensi che stia andando la stagione degli arbitri CAN? E delle nostre previsioni sul finale di stagione? Faccelo sapere con un commento qui sotto!

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Di Roba da Arbitri

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